Capitolo III: L'Outsourcing delle attività d'impresa
e l'analisi dei costi

3.1. Scelte di Estenalizzazione

L'esternalizzazione delle attività d'impresa non è un fenomeno recente, già negli anni ottanta studi e ricerche hanno focalizzato l'attenzione sui fenomeni di decentramento produttivo e sui vantaggi che ne derivano, in termini di maggiore efficienza e di migliore accesso a conoscenze specialistiche. In particolare a partire dal decennio scorso, le imprese statunitensi cominciarono a porsi il dilemma del "sourcing", cioè di trovare la via migliore per l'approvvigionamento dei fattori e dei servizi. Il problema era particolarmente sentito per l' area dell' information system (I.S.); pioneristica in tal senso la decisione della Eastman Kodak che effettuò contratti di Outsourcing14 dell' I.S. con IBM. Il motivo principale alla base delle scelte di outsourcing è di liberarsi di alcune funzioni per concentrare l'attenzione sulle attività considerate dal management "core". L' attuale tendenza all' esternalizzazione è caratterizzata oltre che da un' acceleramento del fenomeno anche dalla diversità delle modalità di attuazione.
Al decentramento produttivo degli scorsi decenni e la creazione di rapporti di sub-fornitura che da esso discendevano si sono sostituiti modelli di networking, soprattutto internazionali.
Già nella teoria dei costi transazionali di Williamson (1975) si comincia ad attuare una sostituzione dei meccanismi e delle determinanti che influenzano i processi decisionali delle imprese.
Queste ultime effettuano le scelte, non solo in funzione delle variabili esterne non controllabili, ma anche in funzione delle risorse interne possedute oppure acquistabili.
Il prezzo delle transazioni entra nelle scelte decisionali comparato con i costi di implementazione interna.
Nella teoria dei costi transazionali si intravede una nuova variabile per la determinazione delle decisioni, vale a dire l'obiettivo strategico volto a minimizzare i costi per il raggiungimento di benefici comparati, valutati attraverso il confronto tra economie di costo totale (costo di produzione e costo di transazione) conseguibili nelle diverse alternative.
Questa prospettiva conferisce un ruolo più dinamico del governo delle risorse, che, si sostituisce ad un comportamento statico delle decisioni di fronte agli andamenti delle variabili esogene, quali i prezzi del mercato.
"Si è sviluppato un nuovo paradigma che vede l'impresa non solo come un fenomeno economico-produttivo, ma come soggetto di scambi conoscitivi e al centro di una rete di relazioni tra attori specializzati e flessibili"15. Questo paradigma partendo dalla flessibilità delle strategie porta verso la "snellezza"delle strutture organizzative, in sostituzione delle tradizionali relazioni gerarchiche intraorganizzative.
Si stanno ampliando anche le tipologie di attività oggetto di esternalizzazione, non legate più alle tradizionali attività del settore terziario (trasporti, distribuzione), ma si estendono a business process completi, all'intera supply chain.
Tuttavia è necessario che le imprese abbiano la consapevolezza che ogni scelta di esternalizzazione, modificando significativamente la struttura della catena del valore, può influenzare la capacità di creazione di valore economico nel lungo periodo.
La decisione di outsourcing in un'impresa non è dunque un'operazione facile.
E' possibile per un impresa non riuscire ad ottenere risultati apprezzabili se l'adozione di questo strumento non avviene con criteri corretti. Terziarizzare un'attività aziendale, per quanto essa possa essere marginale rispetto al core business, comporta il dover ridisegnare strutture organizzative interne, e ciò significa dover seguire alcune tappe:


 


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