CAPITOLO III: IL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO COME SERVIZIO:
IL CASO UNITEC

Per rendere più agevole la lettura di questo capitolo ritengo necessario fare una precisazione.
Il processo di approvvigionamento rappresenta solo la conclusione della più ampia fase di acquisto.
Unitec, già da diversi anni opera nella prestazione di servizi di approvvigionamento, ponendosi come provider degli stessi ed incoraggiando l'outsourcing degli stessi.
Il suo ruolo è quindi reso più importante dalla tendenza, nelle scelte di Make or Buy, al ricorso al mercato (Buy) e quindi all'acquisto.
Acquisto che, appunto, sfocia nel processo di approvvigionamento, il quale a sua volta può essere delegato ad un soggetto terzo come Unitec, la cui attività dunque, scusate il gioco di parole, scaturisce da un "outsourcing nell'outsourcing".

Ho già parlato in precedenza, della ridefinizione dei rapporti interni della catena di fornitura, in seguito all'avvento dell'Information and Comunication Technology.
L'innovazione tecnologica ha risposto sostanzialmente alle esigenze organizzative delle aziende, le quali seguono sempre più la strada della flessibilizzazione organizzativa, e ha funzionato quindi da supporto verso la progressiva virtualità delle attività aziendali.
È da sottolineare come, in letteratura, le valutazioni in merito all'utilizzo di un sistema virtuale siano effettuate principalmente sulla scala della flessibilità: temporaneità dei rapporti e velocità di riconfigurazione sono gli obiettivi più invocati da chi analizza le transizioni delle aziende verso la virtualità; in realtà però questi elementi, e la flessibilità in generale, mentre possono essere considerati degli scopi, non dovrebbero essere usati come termine di confronto dei sistemi virtuali contro i sistemi reali: l'incremento di flessibilità è infatti intrinsecamente compreso nel concetto di virtualità29.
Le imprese già presenti sul mercato sono minacciate inoltre, non solo dalla concorrenza tradizionale ma anche da nuovi entranti, facilitati dall'accessibilità dei mercati, da prodotti e servizi sostitutivi reperibili su un mercato diventato più ampio, dall'aumentato potere contrattuale degli acquirenti, che dispongono di una maggiore possibilità di scelta, e dei fornitori che godono di mercati di sbocco teoricamente senza limiti per ridurre la dipendenza dai clienti tradizionali.
Ne conseguono nuove sfide per le imprese, costrette a migliorare la capacità di competere attraverso il rafforzamento della propria struttura economica ed operativa, la riduzione dei prezzi (e conseguentemente anche dei budget di acquisto), la qualità e funzionalità dei prodotti.
La riduzione dei costi fissi comporta, da un lato, il contenimento della dimensione globale delle aziende, eliminando quelle strutture (risorse umane e beni strumentali) che non sono direttamente in relazione con il core business o con il mantenimento del know how, e, dall'altro, l'acquisizione dall'esterno dei beni e servizi precedentemente prodotti all'interno.
Il modello di organizzazione che ne deriva è quello di una organizzazione snella dei beni e servizi precedentemente prodotti all'interno e nella quale, di fatto, i processi di business dell'azienda vengono estesi all'esterno, resi accessibili da parte di terzi, e condizionati nei risultati dalle prestazioni dei fornitori.
Questo nuovo modello organizzativo necessita di strumenti integrati di coordinamento, che facilitino la collaborazione nel medio/lungo termine tra i soggetti interni alla catena di fornitura.
Strumenti su cui ci siamo soffermati nel capitolo 2 della mia ricerca, e che completano l'insieme di input di cui abbiamo bisogno per arrivare a descrivere il caso di un'azienda che fornisce servizi logistici e di approvvigionamento ai propri clienti, e agevola l'outsourcing e la variabilizzazione dei costi aziendali: il caso Unitec D.
Unitec D (High Tech Industrieprodukte Vertriebs GmbH), è un'impresa a responsabilità limitata, con sede ad Augsburg (Germania), nata alla fine degli anni '80 su iniziativa dell'imprenditore italiano Vincenzo Marino, che aveva maturato importanti esperienze nell'ambito del settore dei grandi impianti di automazione per la costruzione di autovetture a livello mondiale.
Tale esperienza lavorativa, lo portò ad individuare tutta una serie di carenze operative e gestionali nella logistica e negli approvvigionamenti in quelle aziende che iniziavano a stringere nuove relazioni commerciali con imprese situate in mercati geograficamente distanti.
La problematica più vistosa di tali carenze, concerneva infatti la frammentazione delle forniture e la quasi impossibilità di coordinare gli approvvigionamenti anche sotto un punto di vista temporale. Unitec, realizzò così nuovi servizi, ad alto valore aggiunto, che risultarono di estrema importanza per tali aziende.
Nacque così il concetto di fornitura integrata, tramite il quale si permetteva alle aziende clienti di delegare le attività di approvvigionamento così da ottenere le forniture con modalità più efficaci ed efficienti rispetto ai metodi tradizionalmente utilizzati. L'azienda dunque supporta le scelte di outsourcing da parte dei propri clienti, gestendo i rapporti con questi tramite il sito Netsourcing.
Inoltre, sempre quest'azienda, grazie all'esperienza maturata negli anni nella predisposizione di servizi di approvvigionamento, ha sviluppato soluzioni innovative come quella di Magazzino virtuale, di cui parlerò in seguito.
Attualmente, i mercati di riferimento di UNITEC, si espandono non solo in ambito europeo, grazie anche all'apertura del Mercato Unico che ha favorito sia la libera circolazione delle merci che una riduzione di rischi connessi ai tassi di cambio con l'introduzione dell'Euro, ma anche in ambito internazionale, ove persistono ancora difficoltà oggettive per le imprese appartenenti ai diversi Paesi, tenuto conto dei diversi linguaggi non ancora pienamente condivisi.


 


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