CAPITOLO III: PRESUPPOSTI E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE DI UN MAGAZZINO VIRTUALE

L'ANALISI DEI COSTI DI PROCESSO

3.3.1 CONTABILITÀ PER CENTRI DI COSTO ED A.B.C.

Al giorno d'oggi particolare attenzione è concentrata ai centri di analisi meglio conosciuti come centri di costo. Fino a qualche tempo fa nelle contabilità industriali, i costi erano direttamente attribuiti ai prodotti senza filtrarli ai centri d'imputazione in cui avevano avuto origine. L'utilizzo dei centri, ormai di grande diffusione ed utilizzo è particolarmente utile per i motivi seguenti:

  1. Corretta imputazione dei costi, specialmente per quelli indiretti, ai singoli prodotti; con i centri si evita cioè d'imputare dei costi a prodotti per i quali in realtà non si sono sostenuti;
  2. Maggiore controllo e responsabilizzazione delle diverse aree aziendali;
  3. Disponibilità di dati nei processi decisionali sulle singole unità operative.
In pratica la costruzione del costo di un prodotto avviene in base alla valutazione di due differenti tipologie di costo: i costi diretti ed i costi indiretti.
I costi diretti sono facilmente attribuibili ad un prodotto o ad una commessa di produzione, come ad esempio: i costi sostenuti per l'acquisto o l'estrazione delle materie prime, per la lavorazione al fine di ottenere un prodotto finito. I costi indiretti sono, per la maggior parte, derivati da costi di amministrazione, di commercializzazione e di rappresentanza. Tramite la procedura dei centri di costo sarà possibile definire dei modelli mediante i quali i costi indiretti vengono scomposti e ripartiti sui vari prodotti.
La scomposizione del costo avviene attraverso il metodo della ripartizione proporzionale che si basa sul concetto di centro.
Poichè un costo indiretto non può essere attribuito al prodotto che lo ha sostenuto, allora lo si attribuisce al suo centro di appartenenza.
Il centro costituisce un'entità univoca ed autonoma riconoscibile all'interno della struttura aziendale (una azienda è composta quindi in più centri).
Ogni singolo prodotto riceve una quota di costo riferito ad un centro in proporzione all'uso che ha fatto del centro. L'usura del centro si può basare su un qualunque criterio di riferimento: La suddivisione dell'azienda in centri richiede comunque che questi abbiano requisiti di:
Figura n. 3.2 - Esempio di A.B.C.

Al fine di calcolare il "costo vero" attribuibile ad un prodotto, un diffuso approccio è l'Activity Based Costing.
Questo trova una precisa motivazione nella seguente considerazione: tra il prodotto e il consumo di certe risorse non c'è un legame diretto. Pertanto non è il prodotto che genera direttamente i costi e non può essere quindi l'unico oggetto di calcolo a cui imputare direttamente tutti i costi.
Il prodotto, infatti, per essere ottenuto e venduto richiede che vengano svolte delle attività e sono queste ultime che consumano risorse e generano i costi.
In quest'ambito le singole attività sono definibili come quell'insieme di azioni o di compiti elementari che hanno per obiettivo quello di erogare un servizio o produrre un output tangibile (un semilavorato o un componente di un prodotto) che consenta, direttamente o indirettamente, di "confezionare" l'offerta che l'impresa propone ai suoi clienti.
Il grado di dettaglio con il quale queste attività vengono definite può essere molto vario e la scelta non può che essere conseguente ai fabbisogni conoscitivi che ci si pone nel caso specifico.
L'analisi della gestione per attività permette di capire meglio che cosa avviene all'interno delle funzioni e delle corrispondenti unità organizzative e di cogliere i legami tra le funzioni e gestire l'azienda come sistema. Volendo definire le fasi logiche che caratterizzano l'introduzione di un processo di determinazione del costo di prodotto secondo l'A.B.C., si possono indicare le seguenti fasi:

 


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